Con l’espressione “alla pari” (au pair nel linguaggio internazionale) s’intende definire la permanenza per un massimo di un anno di una ragazza straniera, di solito tra i 17 e 27 anni (in alcuni casi anche i ragazzi sono accettati) presso una famiglia, dove la ragazza, in cambio di aiuto in casa (cura dei bambini come giocare, sorvegliarli, aiutarli nei compiti, portarli a scuola e allo sport, e aiuto nei normali lavori casalinghi), riceve ospitalità comprendente vitto, alloggio e un piccolo compenso.
Il lavoro alla pari fornisce non solo un’occasione per migliorare la conoscenza della lingua, ma anche un’opportunità per sviluppare autonomia e disinvoltura e soprattutto per capire un mondo diverso dal proprio, dove mentalità e usanze richiedono un adattamento continuo, che permette loro di maturare la propria personalità. Una crescita personale che si traduce anche, una volta tornati a casa, in una maggiore sicurezza nel trovare la propria strada nel mondo del lavoro, in una migliore capacità di reggere le responsabilità (si pensi alle vicissitudini affrontate giornalmente con i bambini).
Il lavoro alla pari rimane il modo più diffuso per trascorrere un periodo in un Paese straniero, senza spendere nulla o quasi per il soggiorno. La ragazza non è trattata da dipendente retribuita, come potrebbero essere una bambinaia o una colf. È abbastanza libera di muoversi grazie all’orario di lavoro ridotto (15, 20, 25 o 30, ma mai più di 40 ore e con almeno un giorno libero a settimana e serate libere…ma tutto va concordato prima di partire in base alle esigenze sia dell’au pair che della famiglia). Viene inserita nel locale contesto socio-culturale grazie ai contatti della famiglia con amici e parenti e può frequentare un corso di lingua due o tre volte la settimana, incontrando così un ulteriore nuovo ambiente.
Il soggiorno è disciplinato da un “Regolamento alla pari“, firmato a Strasburgo, che pone le regole fondamentali di comportamento per un buon accordo fra la famiglia ospitante e la ragazza au pair all’interno di paese UE. Per quanto riguarda altre destinazioni i criteri e l’organizzazione potrebbero cambiare.
Di solito i fumatori non sono graditi, quindi, se fumi, è un punto a tuo sfavore…almeno che tu non decida di approfittare dell’occasione per smettere! 😉
Per trovare una famiglia puoi utilizzare il motore di ricerca delle agenzie au pair che aderiscono a IAPA (International Au Pair Association), una delle principali organizzazioni con membri in tutto il mondo o affidarti al portale Aupair World, punto di incontro per famiglie ospitanti e ragazze/i alla pari che vogliono incontrarsi senza ricorrere a un’agenzia.
Altre risorse utili sul lavoro alla pari sono:
Pagina del Portale Europeo per i Giovani dedicata al lavoro alla pari, con link utili per cercare famiglie e agenzie.
Pagina del Portale dei giovani dedicata al lavoro alla pari.
Sito dell’International au-pair Association, organizzazione indipendente creata per garantire e tutelare i diritti degli au pair e delle famiglie ospitanti. IAPA riunisce gran parte delle migliori agenzie che collocano alla pari nel mondo e fornisce informazioni per diventare un ragazzo o ragazza au-pair o una famiglia ospitante.
Portale Au-pair, con informazioni utili per trovare risposte, consigli e idee per vivere l’esperienza alla pari.